Una tsuba, periodo EDO, un po’ povera, ma con una interessante incisione del mitico shishi (cane leone), derivante dalla cultura cinese ed adottato anche in Giappone come protettore. Tipicamente si trovava, a coppie (uno con la bocca aperta e uno con la bocca chiusa) a protezione dell’ingresso dei templi. L’incisione è ricorrente nelle guardie (tsuba) e nelle decorazioni (menuki) delle impugnature delle katane.
Archivio mensile:Aprile 2017
Meditazioni Monogotari
Fantastico! Dopo Oltre 35 anni l’ho ritrovato ri-pubblicato!!
Belissimo. Anche se adesso – anziché Aikido – potrei fare Sumo (con i miei 110 Kg), lo spirito c’é sempre!
Non posso non “leggervi” una meditazione:
“Colui che è saggio, non ha servi,
egli è il proprio servo.
Non ha padroni,
egli è il proprio padrone.
Colui che è saggio, non ha casa,
ovunque è la sua casa.
Non ha famiglia,
tutti sono la sua famiglia.
Colui che è saggio dorme come un bambino,
nei suoi occhi è la luce umida della bontà”.
La leggenda della spada giapponese (Nihonto)
Una antica tradizione Shinto narra che, in un tempo remoto, il dio Haya Susanoo venne esiliato dagli altri dei del “pantheon” giapponese nella regione di Izumo, dove viveva e prosperava un potente drago con otto teste. Al fine di evitare che il drago distruggesse i villaggi, era consuetudine della popolazione offrirgli ogni anno, per il suo sacrificio, una giovane vergine, nata nella zona.
Il dio Susanoo allora fece edificare una grande palizzata di bambù e che prevedeva otto punti di accesso, posti sul lato superiore della palizzata, uno per ogni testa del drago. Immediatamente sotto ogni varco fece mettere delle scodelle piene di denso e forte saké.
Riscaldato al punto giusto il saké esalò un profumo al quale il drago non seppe resistere e quindi, con ognuna delle sue otto teste, entrò nei varchi della palizzata per bere il saké, di cui era ghiotto.
Ben presto il saké fece il suo effetto facendo addormentare il drago e consentendo quindi a Susanoo, ad una ad una, di recidere le sue otto teste. Ucciso il drago volle farlo a pezzi ma, arrivato alla coda, non riuscì a troncarla e ruppe la sua spada. Aperta la coda nel senso della lunghezza, vi trovò all’interno una bellissima e grande spada, chiamata Tsumugari (la ben affilata), quella che in seguito gli uomini riprodussero per creare la katana, la potente spada giapponese.
Choji Oil
Ho appena finito di preparare l’infusione 2016!
Adesso bisogna aspettare un mesetto perché l’olio di vasellina (paraffina liquida purificata) estragga gli olii essenziali dai chiodi di garofano (principalmente l’eugenolo) e poi … pronto!
1 litro e mezzo di olio Choji per la pulizia delle lame delle katane (secondo rigorosa tradizione giapponese).
Qualcuno ne vuole? serve anche per il mal di denti!
Lucidatura a specchio
Forse non sono ancora un “toghishi” (politore di spade giapponesi) ma … forse ci sono riuscito: dopo mesi di prove ho trovato la giusta sequenza e grana di pietre.
“Vittima” dei miei esperimenti il mio caro higonokami da 18€, però originale made in japan.
In origine la lama è trattata con … una fresa CNC (ecco il motivo del basso costo), con evidenti segni di lavorazione.
Ho lasciato la parte superiore della lama intonsa proprio per evidenziare la differenza con la parte bassa da me lucidata.
Ho iniziato con una pietra 1000, poi una 2/3000 naturale e infine una 6000.
Giudicate voi. Ciao
Corso di Shodo
Un giorno un caro amico e maestro mi disse che non si poteva veramente comprendere il Bushido (la via del guerriero giapponese) se non si studiava il contesto storico e culturale dell’epoca e dei luoghi (il Giappone, ovviamente): in altre parole mi invitata a praticare altre arti e altre discipline che mi aiutassero a … “comprendere”.
E’ anche per questo che ho iniziato un lungo percorso di apprendimento, quello dello Shodo, l’arte della calligrafia tradizionale.
Eccomi in primo piano a destra, ripreso, alle prime armi (in tutti i sensi), presso la Scuola Shodo Yoshitaka – nel Tsuki Kage Dojo di Padova.
P.s.: ma non vi sembro un po’ il Maestro Miyagi in “Karate Kid”? Sarà per la pelata!
Scherzi a parte desidero ringraziare pubblicamente la mia insegnante, Sensei Maria Rosa Valluzzi per avermi aiutato nel ritrovare il mio “nuovo e vecchio” percorso di vita.
Sageo fatto a mano
Quello che sta nascendo, al centro del telaio in legno, è un sageo, cioè il cordoncino piatto, lungo circa 220 cm., che serve a legare alla cintura (obi) di un kimono una spada giapponese (nihonto).
Lo sto realizzando a mano con un telaio giapponese (marudai) ed utilizzando una tecnica ed un pattern che risale al medioevo (ante 1500), dopo il quale invece si sono affermati telai (es.: takadai) più simili a quelli europei e che utilizzano molti più fili sottolissimi di seta. Il marudai, al contrario “gestisce” solo un max di 36 fili di più elevato spessore (1-2 mm).
Con questo telaio però è anche possibile fare cordoni rodonti (es.: per armature kendo), piattine per intreccio tsukaito (l’impugnatura della katana), e decorazioni di armature fino ad un max di 5 cm di altezza (lunghezza infinita).
Un tempo erano proprio i samurai a farseli personalmente utilizzando il metodo del kumihimo, ora molto diffuso tra il gentil sesso.
Ci ho messo un bel po’ per imparare, ma adesso i risultati sono … discreti (per un giapponese …. grossolani).
Spero vi piaccia. Ovviamente l’obiettivo è il restauro di spade e finimenti antichi. Ciao
Mo’ mi faccio il sigillo!
Al termine di un corso di Shodo (l’arte della calligrafia giapponese) mi hanno proposto di realizzare il mio sigillo, scegliendo un kanji (ideogramma) che mi rappresentasse in qualche modo … mumble mumble … e allora ho scelto “FIORE”, scritto però nell’antico (quasi primordiale) stile “Tensho”, probabilmente il primo importato in Giappone dalla Cina e, comunque, antichissimo per la Cina stessa (dinastia Quin, 221 a.c.).
Sembra la scrittura degli alieni di Roswell! Chissà …
Tra le varie modalità ho scelto quello che rappresenta esplicitamente i calici dei fiori, le radici, il terreno ecc.
Perché il fiore mi rappresenta?
Vedi su https://www.facebook.com/hana.no.togi/
A cosa serve il sigillo? In Cina ed in Giappone rappresenta, anche ufficialmente, la firma di una persona ed è usabile anche in documenti con valore legale.
La pietra che ho inciso è la steatite (o pietra saponaria), da sempre usata per questo scopo.
Ciao