Se a qualche “tsukamaki” (è l’artigiano giapponese che realizzava le impugnature delle spade) può interessare, ho appena finito la costruzione di un telaio “takadai” (versione occidentale, più alto per poter lavorare da seduti) col quale realizzare dei sageo con molti più fili di seta (fino a 64) rispetto al “normale” marudai per kumihimo.
Inoltre il takadai consente di realizzare incroci che generano righe parallele al senso della lunghezza (e non solo oblique, come nel marudai).
Questo consente la realizzazione di intrecci anche per armature, obi, anche con “pattern” storici come, ad esempio, il “kikko gumi”, la famosa tartaruga (kikko) ad esagono tipica di molti shogunati, Tokugawa compreso.
Una precisazione: i fili che vedete nell’esempio sono da 0,5 mm; il sageo è largo, complessivamente 12/13 mm