Kintsugi … riconoscimento del tempo che passa, della bellezza triste, di un rispetto profondo ed empatico per la fragilità … una malinconia serena nel saper apprezzare ciò che di noi invecchia, che si rompe, i fallimenti, i dolori, gli amori perduti … che ci porta ad amarci per come siamo, “rotti” ma nuovi, unici ed irripetibili …Per questo degni dell’oro che ci ricopre.(da: Kintsugi, di Cristina Lorenzetti; ceramica in Kintsugi moderno di Maurizio Duse)